Nella ricostruzione mammaria un importante problema viene posto dall'ottenimento della simmetria con la mammella controlaterale. Generalmente le differenze di forma o posizione sono molto più evidenti nelle ricostruzioni effettuate con protesi che non in quelle realizzate con tessuti autoioghi. Nel nostro Istituto abbiamo effettuato, negli ultimi tre anni, 32 ricostruzioni mammarie, di cui 28 con protesi (87,5%) e 4 con lembi miocutanei peduncolati o liberi (2,5%). In tutti i casi, ma in particolare quando si è utilizzata una protesi, la proiezione della mammella ricostruita è risultata inferiore a quella della controlaterale; la ptosi è sempre risultata più marcata nella mammella non operata, sebbene anche in questo caso i risultati ottenuti con i lembi miocutanei siano stati globalmente superiori per simmetria e demarcazione del solco sottomammario. Sulla base di queste considerazioni abbiamo privilegiato le tecniche di rimodellamento della mammella controlaterale che producono scarsa proiezione del complesso areola capezzolo, riproducendo la forma grossolanamente emisferica propria delle mammelle ricostruite con protesi. Tra le metodiche si sono rivelate più efficaci la tecnica "rounD block", la Peixoto, la tecnica di Yousif senza cicatrice verticale e la dermaL vault technique di Lalardrie.