Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha coinvolto 6 aree protette dell’Italia meridionale (Parco Nazionale dell’Alta Murgia PNAM, del Cilento Vallo di Diano e Alburni PNCVDA, del Gargano PNG, del Pollino PNP, dell’Aspromonte PNA e dell’Appennino Lucano e Val d’Agri Lagronese PNALVAL), Legambiente e ISPRA. Finalità del progetto è stata la necessità di colmare il gap di conoscenze sul lupo nelle aree protette meridionali, alcune delle quali considerate tra le ultime roccaforti nel periodo di massima contrazione della popolazione, altre invece aree di nuova colonizzazione. La ricerca è stata effettuata nel 2013 attraverso l’applicazione delle seguenti metodologie standardizzate: (i) campionamento di materiale biologico per analisi genetiche, (ii) fototrappolaggio, (iii) wolf-howling. Nel periodo che va da agosto a novembre 2013 sono stati percorsi un totale di 1439.7 km (288±266 km, n=5, minPNAM 105 km – maxPNP 715 km) con la raccolta di 150 campioni biologici derivanti da escrementi (137) e da campioni salivari (13); inoltre, sono stati campionati parti di tessuto muscolare da due carcasse attribuibili al lupo. Il 48% dei campioni raccolti e analizzati ha permesso l’identificazione di 43 individui, 18 di Canis familiaris e 25 di Canis lupus (19 e 6 ; 5 ind. PNA, 3 ind. PNALVAL, 12 ind. PNP, 5 ind. PNAM). Lo sforzo totale mediante fototrappolaggio è stato pari a 56056 ore (14514±6079 h, n=4, minPNALVAL 6480 h – maxPNA 20808 h) e sono stati ottenuti 181 contatti indipendenti di lupo (45.3±20 contatti, min PNAM 27 – max PNG 67). Considerando il numero massimo di individui fotografati contemporaneamente e la distanza di settori indagati è stato stimato un numero minimo di individui pari a 45 (minPNAM 6 – maxPNG 17). Inoltre, considerando i valori di trap rate (numero di contatti indipendenti a 1 h/sforzo 10−3) come indice sintetico di abbondanza, nelle singole aree sono stati ottenuti i seguenti valori: PNALVAL=4.6, PNG=3.9, PNA=2.7, PNAM=2. I rilevamenti tramite wolf-howling sono stati effettati nel PNP e nel PNA da agosto alla metà di settembre, monitorando rispettivamente 53 e 19 stazioni, effettuando 3 repliche notturne per ciascuna di esse. Nel PNP sono state ottenute risposte positive in due settori, nel primo settore sono stati stimati 3 adulti e 2-3 cuccioli ad una distanza di circa 1 km, mentre nell’altro sono stati uditi 2 adulti e 3 cuccioli non provenienti dalla stessa direzione. Nel PNA sono state ottenute 4 risposte, 2 singole da parte di lupi adulti e 2 corali nello stesso sito, per due sessioni consecutive, da parte di cuccioli ed adulti, ipotizzando la presenza di un nucleo riproduttivo all’interno del settore nord del Parco. Lo studio ha confermato la presenza della specie nelle aree protette disposte lungo l’Appennino meridionale dal PNCVDA al PNA, con importanti nuclei riproduttivi nel PNP e nel PNA; a questo si deve aggiungere la neo-colonizzazione da parte della specie di due settori geografici, il Gargano e l’altopiano murgiano di nord-ovest, disgiunti dalla continuità territoriale ed ecologica della dorsale appenninica