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Il contributo della tomografia elettrica all’esplorazione del sottosuolo in campo archeologico: il caso studio di Alba Fucens

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Abstract

Nel quadro delle indagini archeologiche condotte ad Alba Fucens a partire dal 2006 dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’abruzzo, e su richiesta della stessa Soprintendenza, sono state realizzate, nel 2011, delle misure di tomograia elettrica in due aree distinte della città romana 14: nel piazzale del santuario di Ercole e in un settore più meridionale, a ridosso della strada che conduce al cimitero, al di fuori dell’attuale area archeologica. Lo scopo delle misure geoisiche era – per l’area a ridosso del santuario – di avere informazioni sulla profondità di un pozzo già parzialmente scavato, all’ epoca dell’indagine geofisica, sino ad una profondità di circa 3 m, mentre, all’esterno dell’area archeologica, si riteneva di poter acquisire informazioni su un settore inora non indagato mediante gli scavi, al fine di verificare la possibile presenza di strutture sepolte.