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La subsidenza della pianura costiera veneta. Indagini e Risultati recenti.

Proceedings article published in 2006 by Laura Carbognin, Federica Rizzetto, Pietro Teatini, Luigi Tosi, Tazio Strozzi
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Abstract

Dopo un breve richiamo all’abbassamento del suolo di Venezia, il lavoro illustra gli studi più recenti sulla subsidenza del comprensorio lagunare dove agiscono diversi fattori valutabili su scala regionale. E’noto che alla perdita altimetrica totale avvenuta a Venezia nel secolo scorso (ca 23 cm) hanno contribuito, con diversa incidenza, la subsidenza geologica, la subsidenza indotta dai pompaggi di acque artesiane e l’innalzamento del livello del mare. Nell’ultimo decennio si sono approfonditi ed ampliati gli studi del processo subsidenziale riguardo alle sue cause quali: a) le componenti naturali a breve ed a lungo termine, ovvero la consolidazione dei depositi recenti e la neotettonica; b) l’eustatismo; c) l’influenza di potenziali sfruttamenti dei giacimenti gassiferi offshore; e d) la subsidenza geochimica dovuta all’ossidazione dei suoli organici ed alla salinizzazione dei terreni argillosi che interessa in modo particolare il bacino scolante meridionale, incidendo sull’abbassamento del suolo con tassi che raggiungono anche 2 cm/anno. Per l’analisi delle cause della subsidenza, per le conseguenze sull’ambiente e per gli sviluppi metodologici, la ricerca si è ampliata a livello regionale, dapprima verso il comprensorio meridionale Veneziano-Padovano, dove, per le caratteristiche geomorfologiche del territorio largamente bonificato ed in buona parte oggi sotto il livello del mare, la subsidenza in atto induce un serio impatto ambientale e socio-economico. In seguito gli studi hanno interessato le aree nord-orientali della Provincia di Venezia, dove il confronto spazio-temporale dei rilievi altimetrici 2000/1993 aveva evidenziato, tra l’altro, un aumento dei tassi di subsidenza nei settori litorali a vocazione turistica di Cavallino-Jesolo-Caorle (ca 4 mm/anno). Si presentano infine i risultati di un metodo originale di monitoraggio integrato, elaborato per ottimizzare le informazioni derivanti dalle livellazioni, GPS, Interferometria SAR convenzionale e su riflettori permanerti, in grado di fornire mappe sinottiche dei movimenti del suolo su scala regionale ad alta risoluzione spaziale (pixel 20 × 20m) e precisione verticale millimetrica.